Del fondatore della cucina italiana contemporanea permangono alcune tecniche, lo studio delle tradizioni e una filosofia improntata alla massima pulizia; la concentrazione sull’estetica ha tuttavia ceduto il passo alla ricerca gustativa.
Ed è la semplicità la direttrice di attacco, secondo le tendenze attuali. Al linearismo minimalista, che affianca sul piatto pochi, strategici ingredienti, il menu affianca tuttavia piatti di diversa ispirazione, alcuni dei quali operano un ripescaggio stimolante delle radici russe, contaminate magari con ingredienti italiani, oppure portate più ludiche e generose. Il risultato è un piacevole pluristilismo, che tiene desta la partecipazione durante il pasto.
Adoro l’affumicatura, che mi dà una sensazione di comfort e di casa, le cotture espresse che stanno ridimensionando il sottovuoto, la brace e la griglia, che entreranno presto nella mia cucina. Stiamo lavorando anche a un progetto sul cibo di strada, ma creativo e italiano, da servire in un chiosco sempre a Porto San Giorgio. Perché la mia cucina è italiana al 100%: essere straniero rende certe tradizioni meno ovvie, come una preda da conquistare, e aiuta a dribblare gli automatismi.
Capitolo materie prime: il pesce, perlopiù locale, viene acquistato presso un pescivendolo di fiducia, le cui nasse percorrono tutta la costa; ciò che manca, come gamberi rossi e tonno, al mercato di Milano. L’abbattimento viene compiuto solo in caso di servizio a crudo. Immancabili in stagione i celebri moscioli, le cozze selvatiche marchigiane.
Gli ortaggi arrivano invece dai contadini della Valdaso, sotto le finestre di casa Sergeev (ma è in allestimento un orto del ristorante, soprattutto per le erbe e le piccole guarnizioni). Nasce così il menu Libera Ispirazione, volto a far assaggiare quanto viene reperito giorno per giorno al mercato.
In carta si intrufola di tanto in tanto anche la carne, soprattutto cacciagione e frattaglie. Accanto al pesce, ogni comparto del menu comprende una ricetta di terra e una vegetariana, “in particolare i vegetali rappresentano una sfida, perché è più difficile centrare un gusto rotondo”. Senza abbassare la guardia rispetto ad allergie e intolleranze, con gli aggiustamenti del caso sulle esigenze degli ospiti.